I disturbi dello spettro autistico

A cura della Dott.ssa Berenice Paparelli e Dott.ssa Antonella Mazzillo
“C’è più di qualche goccia di autismo in ognuno di noi.”
F. Ervas

I disturbi dello spettro autistico: caratteristiche

Lavorare con i bambini con disturbo autistico rappresenta una grande sfida per tutti gli operatori, gli insegnanti ed i familiari, in quanto devono trovare nuovi modi o modi alternativi per entrare in contatto con questi bambini speciali. Dopo la famiglia certamente il compito supportivo ed educativo spetta alla scuola. Bruner sostiene che nell’ambito dell’educazione ricompensiamo generalmente le risposte «giuste» penalizzando quelle «sbagliate». I bambini con autismo trovano le loro personali procedure ed il modo assolutamente soggettivo e speciale per stare con l’Altro.
Il Disturbo dello Spettro Autistico esordisce durante i primi tre anni di vita e si caratterizza per un ''isolamento'' profondo del bambino dalle persone e dal mondo esterno.

Il disturbo interessa lo sviluppo percettivo e discriminativo di questi bambini, coinvolgendo i meccanismi dell'attenzione, della motricità, dell'intelligenza, della memoria, del linguaggio, dell'imitazione e più in generale dell'adattamento all'ambiente.

Il concetto di autismo venne introdotto da Leo Kanner, un pediatra tedesco emigrato in America, che nel 1943 utilizzò il termine ''autismo infantile precoce'' per descrivere undici casi di psicosi infantile caratterizzati da una sindrome molto caratteristica; le origini del termine “autistico” vanno fatte risalire allo psichiatra svizzero Bleuler che nel 1911, in un suo saggio lo ascrisse alla schizofrenia negli adulti. In un interessante articolo intitolato: ''disturbi autistici del contatto affettivo'' Kanner evidenziò i casi di bambini, tra i due e i dieci anni, affetti da psicosi infantile, che presentavano forme di autismo infantile precoce distinte da quelle di schizofrenia. In questi bambini i deliri e le allucinazioni erano completamente assenti e le difficoltà nel linguaggio avevano forme completamente differenti da quelli caratterizzanti la schizofrenia.
I bambini descritti da Kanner avevano sviluppato una forma di comunicazione verbale molto limitata e presentavano un ritardo mentale ben definito; l’autore li denominò “bambini nucleari”. Kanner in questo studio evidenziò fortemente la loro incapacità di rapporto e la loro profonda tendenza all’isolamento, tale da non cogliere i segnali provenienti dall'esterno. In un lavoro successivo, l’autore circoscrisse i tratti caratteristici della sindrome, specificandoli ulteriormente in quello che definì:
«Un profondo ritiro da qualsiasi contatto umano, un desiderio ossessivo di mantenere la stessa struttura dell'ambiente, con la manifestazione di comportamenti ripetitivi e atteggiamenti inclini al panico di fronte ai cambiamenti. 1»
Nello stesso periodo, il pediatra austriaco Asperger, descrisse una serie di casi in cui i bambini si presentavano solitari, goffi e isolati dai loro coetanei; con difficoltà a relazionarsi con gli altri, ma con una caratteristica ben evidente: coltivavano infatti i loro interessi, fino a diventarne profondamente esperti, tanto da essere definiti dallo studioso: ''piccoli professori''. I bambini analizzati da Asperger presentavano un disturbo dello spettro autistico correlato a competenze linguistiche superiori ai bimbi con diagnosi di autismo classico. Per molti anni gli studi di Asperger non vennero presi in considerazione, oggi rappresentano una casistica molto particolare e che presenta una forma lieve e particolareggiata di autismo. Avere la sindrome di Asperger significa possedere un cervello che funziona in modo differente rispetto ad un ''neuro-tipico''; questa sindrome origina intorno ai 3-4 anni ed esattamente dopo un periodo in cui lo sviluppo psicomotorio, quello del linguaggio e il livello intellettivo sono adeguati; ciò che diventa più compromesso è la capacità di relazione sociale, l'intelligenza invece risulta nella norma 2 . La sindrome di Asperger pur mantenendo integro lo sviluppo cognitivo e linguistico, presenta gravi limitazioni nelle competenze pragmatiche: non comprendono le battute umoristiche, le metafore, i doppi sensi e non rispettano le regole di base della comunicazione linguistica ed anche quando possiedono un ricco lessico, non riescono a utilizzarlo in maniera appropriata.

Data la diversità dei sintomi e dei quadri clinici, in realtà è più corretto parlare di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), come affermano i due più importanti manuali diagnostici: l’ICD-10 e il DSM-5, elaborato dall'American Psychiatric Association. Entrambe le classificazioni non prendono in considerazione le cause del problema, forniscono griglie di osservazione.
È stato fatto più volte riferimento al manuale DSM 5 in quanto rappresenta dal punto di vista medico scientifico una fonte fondamentale per la diagnosi e poiché prevede variazioni innovative riguardo ai Disturbi dello Spettro Autistico. Le innovazioni mettono in risalto la vasta eterogeneità di questi disturbi, che non a caso ricadono sotto il termine ad ombrello di “Spettro”, che viene sistematizzata e organizzata prettamente in parte in tre livelli di gravità. Volendo analizzare sinteticamente le modifiche effettuate nel manuale, si può asserire che nella versione più recente (DSM 5) vengono combinate quelle che nel manuale DSM-IV erano classificate come quattro diagnosi separate all’interno della maxi categoria dei Disturbi dello Spettro Autistico.

Le quattro diagnosi che sono state accorpate sono:

- disturbo autistico;
- sindrome di Asperger;
- disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS);
- disturbo disintegrativo dell’infanzia.

Questo cambiamento è avvenuto in virtù del fatto che i disturbi sopracitati (presenti nel DSM-IV), comprendevano caratteristiche comportamentali simili solamente rispetto a differenti livelli di gravità. Ciò ha condotto alla definizione di autismo come spettro (Wright, 2013) 3 .
Attualmente la diagnosi di ASD viene classificata basandosi sui deficit del soggetto nelle aree riguardanti la comunicazione sociale e le abilità sociali oltre che sugli interessi limitati e/o sui comportamenti ripetitivi.

La Dottoressa Rosato Giulia 4 (Educatrice Professionale) ha riassunto efficacemente i tre livelli della nuova classificazione:
- livello 1: autismo di grado lieve, minimo supporto;
- livello 2: autismo di grado medio, supporto concreto in aree specifiche;
- livello 3: autismo di grado severo, richiede supporto considerevole al fine di incrementare le abilità della persona nelle attività di vita quotidiana (ADL) e favorire lo sviluppo delle abilità sociali oltre che prevedere interventi di tipo comportamentale.

Al fine di contribuire a progressi graduali è importante misurare il grado di autismo e aggiornarlo nel tempo, poiché questo rende più mirato il trattamento e più realistiche le previsioni prognostiche. La misurazione del livello di autismo avviene in sede di valutazione clinica, in cui il neuropsichiatra valuta il livello di supporto necessario allo specifico funzionamento del paziente sulla base delle difficoltà riscontrate nei diversi domini valutate negli ultimi 7 giorni.

Il Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia e la relazione familiare o sindrome di Heller è un disturbo raro e molto grave, inserito tra i disturbi pervasivi dello sviluppo in grado di causare la perdita di capacità cognitive o fisiche precedentemente acquisite dal bambino, ostacolando il progressivo sviluppo generale. Nel DSM-5, tale disturbo è stato inserito tra i “disturbi dello spettro autistico” ed allo stato attuale della ricerca, non sono ancora state chiarite le cause specifiche che sottendono la sindrome 5.

I bambini colpiti da questo disturbo, dopo i primi due anni di vita ed entro i 10, manifestano una perdita significativa di capacità acquisite precedentemente, presentando in differenti aree del funzionamento una marcata regressione nello sviluppo, andando incontro ad una perdita clinicamente significativa di capacità di almeno due delle prestazioni acquisite in precedenza nelle seguenti aree:
- controllo della minzione o defecazione;
- ricezione del linguaggio;
- comportamento adattivo o capacità sociali;
- capacità motorie o gioco 6.

I deficit sociali e di comunicazione e le caratteristiche comportamentali, peculiari di tale sindrome, si osservano generalmente anche nel disturbo autistico; troveremo in questi soggetti, infatti, una compromissione qualitativa della comunicazione e dell’interazione sociale e modalità comportamentali, attività ed interessi ristretti stereotipati e ripetitivi. Inoltre, tale disturbo viene solitamente associato a ritardo mentale grave, rendendo il soggetto affetto non autosufficiente.

A questa caratteristica complessità di sintomi, si osservano anche insufficienti autonomie personali, nonostante fossero precedentemente acquisite ed esplosioni improvvise di aggressività auto ed etero-diretta 7. Sul piano sociale e comportamentale del bambino, le difficoltà generano profonde ripercussioni sul nucleo familiare. Il termine "autismo" è stato storicamente usato per riferirsi specificamente all'autismo Kanner, che è la convenzione usata in gran parte di questa voce, ma ora è più comunemente usata per lo spettro in generale. I genitori notano spesso segni di autismo durante i primi tre anni di vita del loro bambino. Questi segni spesso si sviluppano gradualmente, sebbene alcuni bambini autistici sperimentino una regressione nelle loro abilità comunicative e sociali dopo aver raggiunto tappe dello sviluppo a un ritmo normale. È stato ipotizzato che l’autismo sia associato a una combinazione di fattori genetici e ambientali, con fattori genetici che si ritiene predominano pesantemente. I fattori che possono influenzare la probabilità di autismo durante la gravidanza includono alcune infezioni, come rosolia, tossine tra cui acido valproico, alcol, cocaina, pesticidi, piombo e inquinamento atmosferico, limitazione della crescita fetale e malattie autoimmuni, ma su questi rimangono significative incertezze. Le controversie circondano altre cause ambientali proposte; per esempio, l’ipotesi del vaccino, che sebbene smentita, continua a dominare in alcune comunità. I manuali diagnostici contemporanei includono solo una categoria diagnostica per il disturbo dello spettro autistico (ASD), compreso l'autismo classico insieme alla sindrome di Asperger e al disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS).

Il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) è definito come una disabilità del neurosviluppo che causa difficoltà nella comunicazione sociale e nell'interazione con le altre persone, nonché interessi limitati e comportamenti ripetitivi (American Psychiatric Association, 2013).

La Sindrome di Rett:
nonostante la sindrome non sia annoverata nel DSM-5, è ampiamente catalogata nel DSM-IV nel cluster dei Disturbi pervasivi dello sviluppo. La sindrome di Rett è una malattia neurologica rara e grave che colpisce principalmente le ragazze. Di solito viene scoperto nei primi due anni di vita e la diagnosi di un bambino con la sindrome di Rett può sembrare opprimente. Sebbene non esista una cura, l'identificazione e il trattamento precoci possono aiutare le ragazze e le famiglie che sono affette dalla sindrome di Rett. In passato si pensava che facesse parte del Disturbo dello Spettro Autistico. Ora sappiamo che è principalmente basato sulla genetica 8.

Tra le possibili cause vanno annoverate:
«mutazioni sporadiche nel gene MECP2, localizzato sulla parte distale del cromosoma X (precisamente nella zona Xq28), deputato alla produzione di una proteina omonima. 9»

In ultima analisi parliamo di disturbi generalizzati dello sviluppo, ci riferiamo ad una classe di disturbi, con esordio prima dei 3 anni, biologicamente determinati, caratterizzati compromissione della comunicazione verbale, da anomalie dell’interazione sociale e repertorio limitato di attività ed interessi. Tali disturbi comprendono diverse categorie diagnostiche, tra le quali quelle che abbiamo evidenziato fino a questo momento e per i quali non esiste uno schema terapeutico unico. Si possono usare interventi come ad esempio neuropsicomotricità, logopedia, terapia occupazionale, interventi farmacologici utili a controllare problematiche comportamentali, interventi abilitativi, trattamento cognitivo-comportamentale secondo diversi approcci, interventi dunque che consentono sensibili modificazioni sul piano relazione, che consentono un arricchimento del linguaggio e che possono attenuare i disturbi comportamentali tipici delle varie sindromi con un conseguente miglioramento della prognosi. Questi bambini speciali hanno bisogno di un tessuto sociale particolare; dobbiamo pensare che le persone che hanno un significato per noi, ci aiutano a dare una “forma” a noi stessi e a scoprirci diversi. Per poter entrare in relazione con l’Altro ho necessariamente bisogno di una comunicazione, che è sempre fatta di tanti elementi che la arricchiscono, e tutto questo passa attraverso le emozioni; con questi bambini entrare in relazione rappresenta la sfida per eccellenza.

La sindrome di Asperger:

Per quanto riguarda il disturbo di Asperger, la differenza principale di questa sindrome rispetto all’autismo risiede nel fatto che non vi è un ritardo clinicamente significativo nell’area del linguaggio e il QI risulta essere più elevato. Analizziamo ora i diversi tipi di Sindrome:
La Sindrome di Asperger appartiene al cluster dei “disordini pervasivi dello sviluppo” che riguardano il comportamento e la socialità; generalmente il suo esordio viene riscontrato nei bambini fra i 4 e gli 11 anni di età ed è solitamente più frequente nei maschi. Come abbiamo sottolineato all’inizio di questo elaborato, la SA trae origine dagli studi condotti dal pediatra viennese Hans Asperger, su alcuni bambini che definì “piccoli professori”, solitamente goffi nei movimenti, taciturni, solitari, spesso isolati dai loro coetanei e con importanti difficoltà di comunicazione e relazione, nonostante una grossa tendenza verso specifici interessi che passavano dalla musica, alla letteratura, dalla scienza al collezionismo o alla matematica e con una particolare dedizione verso ognuna di esse 10. In antitesi ai bambini autistici, i bambini Asperger esprimono chiaramente i loro sentimenti di affetto e di attaccamento nei confronti dei propri familiari, hanno linguaggio ed intelligenza nella norma ed i sintomi restano relativamente stabili nel tempo.

Tale Sindrome si manifesta principalmente con modelli comportamentali stereotipati, una compromissione qualitativa dell'interazione sociale, interessi ed attività limitati, senza presentare ritardo clinicamente significativo nello sviluppo cognitivo o ritardo generale nel linguaggio. Questi bambini presentano quella che viene definita, una “mancanza di teoria della mente” ovvero la tendenziale carenza di empatia cognitiva nettamente distinta dall'empatia affettiva, ben presente invece in questi soggetti, che hanno una spiccata capacità di provare emozioni e di percepire quelle altrui; questi bambini inoltre presentano difficoltà nelle elementari interazioni sociali, assenza di reciprocità emotiva e sociale ed una significativa alterazione nel linguaggio para-verbale, in particolare nel contatto oculare, nella postura, nella gestualità e nelle espressioni facciali. I soggetti con la sindrome di Asperger, al contrario dei soggetti autistici, sono in grado di impegnarsi in un discorso prolisso su un argomento preferito, in una conversazione unilaterale, ma fanno fatica a comprendere le reazioni ed i sentimenti di chi ascolta. Alcuni soggetti possono presentare mutismo selettivo o difficoltà nelle manifestazioni d’affetto ed ancora presentano interessi e attività ripetitivi e limitati, in alcuni casi, anormalmente intensi o che implicano una concentrazione esagerata, seguono inoltre routine inflessibili, tali da presentare un’importante frustrazione alla minima variazione. L'abilità cognitiva di questi bambini gli consente di articolare le norme sociali nell’ambito di un laboratorio, in cui presentano una comprensione teorica delle emozioni altrui; generalmente invece hanno difficoltà ad agire attraverso questa conoscenza nell’ambito di situazioni fluide e di vita reale. Le persone con SA possono analizzare e distillare le loro osservazioni sull'interazione sociale in rigide linee guida comportamentali e applicare queste regole in modi imbarazzanti, come il contatto visivo forzato, risultando in un comportamento che appare rigido o socialmente ingenuo. Il desiderio di compagnia dell'infanzia può diventare insensibile a causa di una storia di incontri sociali falliti 11.

I comportamenti motori ripetitivi e stereotipati sono il sintomo caratteristico della sindrome e comprendono i movimenti complessi dell'intero corpo ed i movimenti della mano, come lo sbattimento o le torsioni. La capacità di dialogare di questi bambini, è generalmente priva di anomalie significative, sono capaci di acquisire competenze linguistiche senza ritardi significativi e si riscontra deficit di attenzione uditiva, incomprensione delle sfumature del linguaggio, discorso formale o idiosincratico una certa verbosità, interpretazioni letterali delle parole degli interlocutori e uso di metafore, dialogo insolitamente pedante e anomalie nel volume, nell'intonazione e nel tono della voce; ed ancora linguaggio tangenziale, prosodia povera, marcata verbosità 12. Solitamente, lo stile colloquiale include monologhi incomprensibili all’interlocutore. Si riscontrano alte probabilità di disturbo del sonno e alti livelli di alessitimia. Le cause della sindrome non sono ancora ben chiare, si pensa ad un’origine di natura multifattoriale, che coinvolge una predisposizione genetica ed una possibile esposizione a fattori tossici durante le prime settimane di gravidanza che alterano il normale sviluppo del sistema nervoso centrale del feto predisponendolo alla sindrome 13.

Le persone con un profilo Asperger potrebbero non essere riconosciute per le loro qualità empatiche, a causa delle variazioni nei modi in cui l'empatia viene percepita ed espressa. Alcune persone provano una profonda empatia, ma non comunicano esternamente questi sentimenti attraverso le espressioni facciali o il linguaggio. Alcune persone arrivano all'empatia attraverso processi intellettuali, usando la logica e il ragionamento per arrivare ai sentimenti. È anche importante tenere a mente che molte persone con profili Asperger sono state vittime di bullismo o escluse dai coetanei in passato e potrebbero quindi essere sorvegliate dalle persone, il che potrebbe apparire come mancanza di empatia. Le persone con profili Asperger possono essere e sono individui estremamente premurosi; infatti, è particolarmente comune per coloro con il profilo provare e mostrare profonda preoccupazione per il benessere umano, i diritti degli animali, la protezione dell'ambiente e altre cause globali e umanitarie. L'evidenza suggerisce che nel “modello del problema della doppia empatia, le persone autistiche hanno uno stile di interazione unico che è significativamente più leggibile da altre persone autistiche, rispetto alle persone non autistiche”.

I bambini con Asperger hanno maggiori probabilità di avere problemi di sonno, tra cui difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni e risvegli mattutini; inoltre è anche associato ad alti livelli di alessitimia, che è la difficoltà nell'identificare e descrivere le proprie emozioni. L’alessitimia è vista oggi come un costrutto della personalità sfaccettato e dimensionale che riflette un deficit nell'elaborazione cognitiva e nella regolazione degli stati emotivi. La caratteristica principale dell'alessitimia è una marcata disfunzione nella consapevolezza emotiva, nell'attaccamento sociale e nelle relazioni interpersonali. Inoltre, le persone con alti livelli di alessitimia possono avere difficoltà a distinguere e apprezzare le emozioni degli altri, il che si pensa porti a risposte emotive non empatiche e inefficaci. Alti livelli di alessitimia si verificano in circa il 10% della popolazione e possono manifestarsi con una serie di condizioni psichiatriche, nonché con qualsiasi disturbo del neurosviluppo. Il termine alessitimia, derivante dal greco a-, mancanza; lexis, parola; thymos, emozione, viene utilizzato la prima volta dal ricercatore Sifneos (1973), per descrivere alcuni pazienti, caratterizzati da patologie psicosomatiche, per descriverne difficoltà o totale incapacità di esprimere le proprie emozioni. Quello che lo studioso poté notare fu che i pazienti trovavano difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni, avevano una scarsa capacità immaginativa, il loro stile di comunicazione era privo di coloritura emotiva. Le origini del costrutto si possono ricondurre alle idee di Ruesch (1948) e MacLean (1949), i quali sostennero che le malattie psicosomatiche possono essere ricondotte a stati disregolati di arousal emotivo, i quali coinvolgono i processi corporei a causa di un deficit di rappresentare le emozioni attraverso il linguaggio. Sebbene SA, minore qualità del sonno e alessitimia siano associati tra loro, la loro relazione causale non è chiara 14.

Sono intelligenti quanto le altre persone, ma hanno più problemi con le abilità sociali. Tendono anche a concentrarsi ossessivamente su un argomento o a eseguire gli stessi comportamenti ancora e ancora. I medici pensavano all'Asperger come a una condizione separata. Ma nel 2013, l'ultima edizione del libro standard utilizzato dagli esperti di salute mentale, intitolato The Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5), ha cambiato il modo in cui è classificato.
Oggi, la sindrome di Asperger non è più tecnicamente una diagnosi di per sé. Ora fa parte di una categoria più ampia chiamata disturbo dello spettro autistico (ASD). Questo gruppo di disturbi correlati condivide alcuni sintomi. Anche così, molte persone usano ancora il termine Asperger. La condizione è ciò che i medici chiamano un tipo di ASD “ad alto funzionamento”. Ciò significa che i sintomi sono meno gravi rispetto ad altri tipi di disturbi dello spettro autistico.
Il DSM-5 include anche una nuova diagnosi, chiamata disturbo della comunicazione sociale pragmatica, che presenta alcuni sintomi che si sovrappongono all'Asperger. I medici lo usano per descrivere persone che hanno difficoltà a parlare e scrivere, ma hanno un'intelligenza normale. Potrebbero mancare i segnali sociali che sono ovvi per altre persone, come il linguaggio del corpo o le espressioni sui volti delle persone. Ad esempio, potrebbero non rendersi conto che quando qualcuno incrocia le braccia e li acciglia, sono arrabbiati. Alcune persone potrebbero interpretare i sintomi di un bambino come un comportamento semplicemente scortese. Ad esempio, le persone con Asperger potrebbero parlare esclusivamente di sé stesse. Potrebbero non riconoscere quando qualcuno è a disagio, disinteressato o offeso.
Poiché non sempre riconoscono i segnali sociali, possono parlare ad alta voce in momenti inappropriati, come durante una funzione religiosa 15.

Una persona con l'Asperger potrebbe parlare ossessivamente di un argomento particolare. Ad esempio, potrebbe essere in grado di recitare diversi tipi di fiori o statistiche sportive. A differenza di altri disturbi dello spettro autistico, una persona con l'Asperger in genere non avverte un ritardo del linguaggio. Ma hanno comportamenti linguistici specifici che li distinguono. Molti genitori si chiedono se la sindrome di Asperger sia associata a comportamenti violenti. La risposta non sembra essere chiara. Diversi incidenti di omicidio di massa di alto profilo, tra cui la sparatoria alla Virginia Tech del 2007, il massacro di Newtown, nel Connecticut del 2012, e la tragedia di Parkland, in Florida, del 2018, sarebbero stati commessi da uomini con un disturbo dello spettro autistico. Ma mentre l'Asperger può provocare alcuni comportamenti aggressivi, la maggior parte delle ricerche non mostra alcuna associazione specifica tra crimine violento e solo autismo. Alcuni studi hanno suggerito che altri disturbi psichiatrici associati possono spiegare comportamenti violenti nelle persone con autismo. Gli scienziati continuano a studiare il collegamento e sperano di fornire maggiori informazioni sul ruolo che l'Asperger e altre malattie mentali svolgono nel crimine violento.

Non ci sono due persone con l'Asperger esattamente uguali: il disturbo si manifesta in vari modi e molte persone sperimentano sintomi diversi rispetto ad altri. Alcuni hanno solo problemi lievi, mentre altri devono affrontare sfide importanti. Inoltre, poiché l'Asperger è ora classificato sotto l'ampia diagnosi di “disturbo dello spettro autistico”, alcuni dei sintomi non sono più riconosciuti come esclusivamente di Asperger ma piuttosto “nello spettro”. Questa modifica è stata incorporata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) dell'American Psychiatric Association nel 2013. L'obiettivo principale per i genitori è vedere un professionista se tuo figlio manifesta segni o sintomi insoliti che potrebbero indicare che ha un disturbo dello spettro autistico. Ciò può garantire una diagnosi accurata e rapida. Prima viene diagnosticata ai bambini, prima possono iniziare con trattamenti efficaci che potrebbero aiutarli a far fronte meglio.

I tre tratti distintivi dell'autismo sono la difficoltà di comunicazione, i problemi con lo sviluppo sociale e gli interessi ossessivi e ristretti. Queste ossessioni sono spesso estremamente tecniche. Baron-Cohen lo spiega in termini di “empatia” contro “sistematizzazione”. Le persone nello spettro dell'autismo sono limitate nella loro capacità di comprendere o prendersi cura delle emozioni e delle motivazioni delle altre persone. Ma sono molto interessati a come funzionano certe cose. I loro cervelli, dice, sono predisposti per “sistematizzare” o per individuare schemi nelle informazioni e per discernere le regole logiche che governano i sistemi.
Ciò significa che le persone con autismo di Asperger e ad alto funzionamento spesso hanno grandi talenti per la creazione e l'analisi di sistemi meccanici, come i motori, o sistemi astratti, come la matematica e i programmi per computer. Baron-Cohen ha recentemente intervistato gli studenti universitari a Cambridge e ha trovato un numero significativamente maggiore di laureati in matematica con diagnosi di autismo rispetto agli studenti laureati in altre discipline, come medicina, legge e scienze sociali. Queste sono tutte materie intelligenti, ma la matematica è più adatta a una mente sistematizzante.
La ricerca di Baron-Cohen ha anche scoperto che gli studenti di Cambridge che praticavano matematica, fisica e ingegneria avevano maggiori probabilità di avere familiari autistici rispetto agli studenti di letteratura.

Negli ultimi anni, la ricerca fa spesso riferimento al cosiddetto “picco nei casi di autismo”, affrontando questo argomento si può osservare che circa vent’anni fa l'autismo era considerato un disturbo raro; tuttavia, le stime attuali collocano il numero di bambini con disturbi dello spettro autistico tra uno su 500 e uno su 166. C'è stato un picco nei tassi di autismo negli ultimi due decenni, ma la causa è sconosciuta e l’argomento molto discusso e controverso.
Il barone-Cohen sta ora indagando se ciò che definisce “accoppiamento assortivo” possa avere un ruolo in esso.
Propone che le persone che potrebbero essere portatrici di geni per l'autismo possano avere forti tratti di sistematizzazione, che le portano a intraprendere una carriera nella scienza e nella tecnologia, dove incontrano compagni che la pensano allo stesso modo e hanno figli che si rivelano autistici. Per testare questa idea, sta studiando posti come la California. Il dipartimento della salute dello stato della California ha riferito nel 2003 che i casi di autismo sono raddoppiati tra il 1998 e il 2002, il che coincide con il boom della tecnologia Internet. Nessuno ha ancora preso in considerazione le persone con autismo ad alto funzionamento o Asperger tra i ranghi di ingegneri, fisici e programmatori di computer. La credenza popolare sostiene che luoghi come la NASA e la Silicon Valley siano un paradiso per loro.
Per Nancy Minshew, MD, professoressa di psichiatria e neurologia presso l'Università di Pittsburgh School of Medicine, non è questo il punto. Troppi, dice, non sono affatto occupati. Solo un terzo circa ha un lavoro e molti di loro sono sottoccupati. Una delle storie di successo più note di Asperger è quella di Temple Grandin, che si è ritagliata una carriera unica nella progettazione di sistemi per la gestione del bestiame e che ha scritto libri sulla sua esperienza.
«Se dovesse passare attraverso le risorse umane, sarebbe un fallimento» dice Minshew a WebMD
«Per qualche ragione, pensiamo che debbano superare interviste su basi sociali per svolgere un lavoro tecnologico. La maggior parte delle persone con Asperger e autismo falliranno e non troveranno mai un lavoro».
Minshew dice che ci sono innumerevoli lavori, non solo nella tecnologia, che le persone con autismo potrebbero fare meglio di chiunque altro.
«Un uomo in fase di costruzione ha detto: “Ho bisogno di uno strato di piastrelle che siano dritte, per stare in piedi” e io ho detto: “Ti darò qualcuno che ti dia una nuova definizione di dritto.”»


Bibliografia:
1 L. Surian, L'autismo, Bologna, il Mulino, 2005.
2 Ibidem.
3 Scott D. Wright, Denise e. Brooks, Valerie D’Astous, Temple Grandin The challenge and promise of Autism spectrum Disorders in Adulthood and Aging: A systematic Review of the Literature (1990–2013) Review Autism Insights 2013:5 21.
4 Divisione Autismo Castel Monte https://www.divisioneautismocastelmonte.it/livelli-autismo-e-livelli-di-gravita/ (consultato luglio 2022).
5 Ibidem.
6 Introduzione - L’autismo come sintomo fondamentale, in Autismo. L’umanità nascosta, A cura di Mistura, S., Torino, Einaudi, 2006, pp. XIII-XIV.
7 E.B. Robinson et al. Genetic risk for autism spectrum disorders and neuropsychiatric variation in the general population. Nature Genetics 2016.
8 Fendrik S., Autism and infantile psychosis. Theoretical and clinical contributions of the psychoanalysis, in Vertex., vol. 16, luglio-agosto 2005, pp. 284-288.
9 C.A. Zimmermann, A. Hoffmann, F. Raabe D. Spengler Role of mecp2 in experience-dependent epigenetic programming, in Genes (Basel), vol. 6, nº 1, 2015, pp. 60–86.
10 Vos T, Allen C, Arora M, Barber RM, Bhutta ZA, Brown A, et al. (GBD 2015 Disease and Injury Incidence and Prevalence Collaborators) (October 2016). "Global, regional, and national incidence, prevalence, and years lived with disability for 310 diseases and injuries, 1990–2015: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2015". Lancet. 388 (10053): 1545–602.
11 Ibidem.
12 Ibidem.
13 Clarke J, van Amerom G (2007). "Surplus suffering: differences between organizational understandings of Asperger's syndrome and those people who claim the disorder". Disability & Society. 22 (7): 761–76.
14 Wing L (1998). "The history of Asperger syndrome". In Schopler E, Mesibov GB, Kunce LJ (eds.). Asperger syndrome or high-functioning autism? New York: Plenum press. pp. 11–25. ISBN 978-0-306-45746-3.
15 Ibidem.