Cos'è l'inclusione?

Inclusione vuol dire spendere tanto (tempo, soldi ed energie) per permettere a pochi di avere quello che tutti gli altri possono avere con un dispendio minimo di tempo, soldi ed energie.

Includere vuol dire scegliere di essere una comunità che non lascia nessuno indietro in una società governata da scelte fatte sulla base del principio costi/benefici, dove vengono adottate soluzioni standard che permettono, alla maggior parte delle persone, di raggiungere gli obiettivi prefissati. È fisiologico che una certa attività, procedura, iniziativa non possa sempre essere adatta per il 100% degli individui, ma se gli individui che rimangono in questo fisiologica esclusione sono sempre gli stessi per loro diventa la norma non partecipare, non usufruire dei servizi e non ottenere i risultati degli altri.

E le soluzioni standard, quelle adatte alla tipicità o più precisamente alla neurotipicità degli individui, certo non sono l'ideale per i nostri bambini, ragazzi o adulti nello spettro autistico che proprio per la loro neurodiversità, di tipico, non hanno proprio nulla!

Includere vuol dire anche comprendere che se una classe delle scuole elementari impara a fare le divisioni un mese dopo il previsto questo non inciderà per nulla sul futuro accademico e professionale dei bambini, ma se fin da piccoli imparano a vivere le diversità dei tempi e dei modi di apprendimento, di pensiero e di personalità dei compagni, come una ricchezza e non come un problema diventeranno adulti evoluti, più creativi e duttili, capaci di vedere il mondo da diverse prospettive, di adattarsi agli imprevisti, di saper voler bene ed apprezzare chiunque sia diverso da se stesso.

Progetto EVA EVoluzione Autismo si pone l'obiettivo di mettere le basi di un'evoluzione della società perché questa comprenda e accolga l'autismo per quello che è, una parte integrante e indispensabile di se stessa.

E pur ricordandoci che "un pizzico di autismo è necessario per il successo nelle arti e delle scienze” anche laddove dovessimo incontrare persone autistiche non particolarmente eccellenti in alcun ambito specifico, cerchiamo di imparare dalla loro sensibilità, ingenuità e spontaneità amandoli e lasciandoci amare semplicemente perché esistiamo.