FAVOLE PER RACCONTARE AI BAMBINI L’AUTISMO

Questi racconti sono stati ideati dagli operatori del Progetto Eva: è consentito l'utilizzo specificando la fonte: www.progettoeva.it

"Le avventure di Eva e l'isola dell'inclusione"

Ciao ragazzi! Oggi vi racconterò la storia di Eva, una bambina speciale che ha imparato l'importanza dell'inclusione e dell'accettazione delle differenze di ognuno.

Seguiamo Eva mentre esplora l'isola dell'inclusione e scopre il meraviglioso mondo della diversità e dell’autismo.

Innanzitutto vi spiego chi è Eva.

È una bambina curiosa e generosa, sensibile e anche un po’ ribelle.

Un giorno, infatti, durante la gita scolastica di fine anno, scopre un’isola misteriosa chiamata "L'Isola dell’Inclusione".

La sua classe decide di non seguirla in questa avventura, perché hanno ancora una mostra da andare a vedere. Lei non riesce a godersi questa mostra di quadri antichi e mentre le maestre spiegano i colori e i materiali di un’opera particolare, lei silenziosamente prende la decisione di recarsi da sola nei giorni successivi: è sicura che i suoi genitori le daranno il permesso, perché il desiderio di scoprire questa splendida e colorata isola è fortissimo.

Infatti, mamma e papà, dopo tante raccomandazioni l’autorizzano ad andarci, anche perché è poco distante da casa, la scuola è finita e ha tanto tempo a diposizione.

E’ strano però che nessuno conosca questo luogo, nonostante sia indicato dai cartelli stradali e ci sia un ponte di collegamento all’isola.

Il cartello all’ingresso del ponte cita: “Una volta superato questo ponte, sarete immersi nella bellezza dell’Isola dell’Inclusione, dove tutti diventano sensibili e capaci di amare gli altri”.

Ma come è possibile, si domanda ancora Eva, che nessuno parli di un’isola con queste straordinarie caratteristiche? In fondo, riflette Eva, ogni luogo dovrebbe essere così!

Eva sorride perché sembra un luogo magico.

Superato il ponte, la bambina incontra un gruppo di gioiosi ed esuberanti bambini e bambine, ma non sa ancora, che alcuni di loro, così come nella sua scuola e nella palestra dove frequenta il corso di danza, sono speciali: nota da subito che vivono tutti felici e sereni, incontra visi sorridenti ed accoglienti.

Mentre percorre una stradina piena di fiori ed erbe selvatiche, con il canto degli uccellini sulla testa, si imbatte in un ragazzino di nome Luca; così gli dice proprio lui, dopo averla osservata a lungo senza parlare.

Luca diventa il suo nuovo amico di quest’ isola speciale.

Lui è un bambino pieno di talento; è piuttosto particolare sia quando parla sia con i gesti che compie inaspettatamente: ogni tanto si ferma e muove le mani come fossero delle farfalle, di cui peraltro l’isola è piena: Luca ha l’autismo ed Eva ne è affascinata, perché quando riesce a guardarla negli occhi, sembra che parlino.

Sono verdi come i prati e le foglie degli alberi.

Eva è incuriosita e desidera conoscere meglio Luca e comprendere meglio il suo mondo.

Insieme, con il supporto reciproco e la curiosità spronante di Eva, esplorano l'isola e imparano insieme cose nuove ogni giorno.

Anche Luca supera i suoi timori e viene stimolato a raggiungere luoghi che evitava perché ne era intimorito. Ma ora con l’entusiasmo di Eva diventa tutto più facile.

Eva scopre che sull'Isola dell'Inclusione, tutti i bambini, anche quelli con autismo o altre fragilità, giocano insieme e si divertono tantissimo.

Nessuno punta il dito sulle diversità dell’altro.

Eva impara che l'autismo è solo una parte di ciò che è Luca, e che c'è tanto che può offrire al mondo con le sue abilità uniche, i suoi occhi magnetici, il suo sorriso confortante.

Spesso Luca rifiuta di tenere la mano che Eva gli tende, ma lei ha imparato ad accettare questi momenti e non li vive come un rifiuto da parte di un amico.

Eva decide di fare qualcosa di speciale per mostrare l’importanza di essere accettati e apprezzati. Organizza una grande festa sull'isola, invitando tutti i bambini della sua scuola e le loro famiglie.

Durante la festa, nell’isola dell’inclusione, tutti giocano il proprio ruolo e imparano che ognuno è diverso e bisogna comprendere ed amare le differenze di ognuno, affinché tutti possano essere felici e accolti.

Dopo aver trascorso del tempo sull'Isola dell'Inclusione, finita l’estate, Eva porta con sé i valori maturati sull’isola nella sua vita quotidiana.

La scuola ricomincia, e lei condivide le esperienze e le storie che ha vissuto sull'isola con i suoi amici e la sua famiglia, aiutandoli a capire meglio l'autismo e a diffondere l'accettazione nella sua comunità.

Eva ha imparato che l'autismo non è qualcosa di spaventoso o così strano, ma semplicemente una diversità che arricchisce il mondo. Luca ha arricchito lei e lei ha arricchito lui.

In fondo, Eva, senza l’aiuto di Luca, non avrebbe imparato ad assaporare i momenti di silenzio, a posare lo sguardo sulla bellezza di un fiore, ad ascoltare il cinguettio di un uccellino e percepire i rumori della natura.

Ha scoperto l'importanza di accettare gli altri così come sono e di aiutarsi reciprocamente per creare un mondo più inclusivo e amorevole.

Ma ora vi racconto qualche vicenda che ha coinvolto Eva e Luca.

Io conosco la loro storia perché è stata proprio lei a raccontarmi alcuni momenti significativi. Vorrei condividerli con voi:

"L'avventura musicale di Eva e Luca"

Un giorno, Eva e Luca decidono di organizzare un concerto sull'isola dell'inclusione: lei suona il pianoforte e Luca suona la chitarra.

Durante il concerto, Eva nota che Luca si copre le orecchie quando il pubblico applaude troppo forte e intuisce, così come era capitato quando aveva sentito due bambini gridare a squarciagola, che i rumori forti possono essere fastidiosi per Luca a causa della sua ipersensibilità sensoriale: infatti Luca ha una percezione dei rumori altissima. Non a caso Eva ha imparato, grazie a lui, a soffermarsi anche sui piccoli rumori a cui, prima di conoscere questo amico speciale, non avrebbe nemmeno dedicato attenzione.

Quindi, decide di chiedere al pubblico di applaudire più dolcemente per far sentire Luca più a suo agio, e chiede ai compagni semplicemente di muovere la testa in segno affermativo, per mostrare al loro amico quanto siano felici di ascoltare la sua musica.

Tutti imparano che ci sono tanti modi per esprimersi e che anche le piccole trasformazioni possono rendere un'esperienza più inclusiva per tutti.